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L'Osteopatia nasce e prende vita per merito del suo fondatore, il Chirurgo Dott. Andrew Taylor Still, vissuto tra il Kansas ed il Missouri (1828-1917). Il Dr. Still frequentò la Kansas City Medical School e come molti medici che in quel periodo vivevano in zone di frontiera, imparò la medicina soprattutto nella sua applicazione sul campo, leggendo molti libri e più che mai dalle dissezioni dei corpi che lui stesso riesumava per meglio conoscerne l'anatomia.

Il Dottor Still visse il periodo della guerra civile americana alla quale partecipò come medico nell’esercito degli Stati Uniti, guerra che lo segnò molto per le numerose morti e per la successiva perdita di moglie e diversi bambini colpiti da malattie infettive. Questo lo allontanò profondamente dalla medicina tradizionale (che sembrava non sapesse affrontare le malattie con efficacia), soprattutto per l’uso dei farmaci e della chirurgia, considerandoli necessari solo nei casi di urgenza.

Il 1864, come si diceva, vede la perdita di tre dei suoi figli per meningite e rese ancora più evidente la sua insoddisfazione per i rimedi che la medicina di allora gli dava, stimolando così enormemente la sua ricerca ed il suo studio verso una soluzione che considerasse il corpo umano nella sua totalità, utilizzando i cadaveri degli indiani che di nascosto andava a dissotterrare per dissezionarli. Negli Stati Uniti, in epoca conservatrice, puritana e mentalmente chiusa come il tardo ottocento, "the Old Doctor" così era appellato A.T. Still, venne in tutti i modi ostacolato nel diffondere le sue terapie manipolative come metodo di cura. I contrari, a tale forma terapeutica, erano la maggioranza.

Nel 1874, dopo una decina di anni di studio, presentò per la prima volta il suo lavoro "l'Osteopatia" alla Baker University, una struttura che lui stesso contribuì a costruire, ma la sua proposta non fu assolutamente considerata. Solo dopo anni di pratica e di risultati positivi, A.T. Still riuscì a convincere la gente sulla reale utilità dell'Osteopatia; a lui si riconosce non solo il merito di aver scoperto l'Osteopatia ma soprattutto di aver perseverato, e sviluppato i principi e le pratiche di tale arte in un vero e proprio sistema curativo, autonomo e distinto.

Tuttavia lo stesso A.T. Still scrisse:

Non ritengo esser l'autore di questa scienza, nessuna mano umana ne ha disposto le sue leggi; non chiedo onore più grande che averla scoperta, anche perché i principi meccanici su cui l'Osteopatia si basa sono vecchi quanto l'universo.

A.T. Still

Nel 1875 si trasferì a Kirksville dove passò il resto della sua vita, molti pazienti lo cercarono per le sue capacità di guarire e di risolvere i problemi più diversi senza usare i farmaci. Fu allora che Still cominciò a pensare alla possibilità di insegnare questo suo modo di curare le malattie. La prima scuola di Osteopatia, l'American School of Osteopathy, fu ufficialmente fondata nel 1892 ed era composta da 21 allievi (uomini e donne) fra cui alcuni componenti della sua famiglia.

Il primo corso durò solo pochi mesi e lo stesso Dr. Still invitò i primi diplomati della sua scuola a ritornare per una seconda sessione di studio che si focalizzò soprattutto sull'anatomia, che per lui è sempre stata la materia principale per capire il corpo umano. Successivamente si aggiunse un praticantato clinico su pazienti per migliorare la manualità dei diplomati.

L’osteopatia arriva in Europa sul finire della prima guerra mondiale grazie a John Martin Littlejohn, allievo di Still, che fonda la British School of Osteopathy, ancor oggi una delle scuole più importanti del vecchio continente.

Nel 2002 l’osteopatia viene riconosciuta dall’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità – e inserita tra le Medicine Non Convenzionali. L’osteopatia è regolarmente riconosciuta in Inghilterra, Belgio, Francia, Finlandia, Svizzera, Usa, Canada, Australia, mentre in molti Paesi è in fase di regolamentazione, come l’Italia. In Italia, nonostante il vuoto legislativo, la formazione degli osteopati è regolamentata in linea con le indicazioni osteopatiche europee, che stabiliscono precisi requisiti di accesso alla professione e indicano un rigoroso modello didattico alle scuole che vogliono essere riconosciute e accreditate.

In oltre trent’anni, ne ha fatta di strada l’osteopatia italiana. Da iniziativa personale di pochi pionieri, entusiasti degli studi seguiti in Inghilterra o in Francia soprattutto, la disciplina si è organizzata in scuole e associazioni di categoria e ha conquistato sempre maggiori spazi e considerazione tra il pubblico: dati Istat e Eurispes dicono che circa il 7-8% della popolazione si rivolge agli osteopati, con un grado di soddisfazione del 78%.